L’11 settembre 2001 ha senza dubbio segnato la storia mondiale soprattutto considerando i risvolti politici ed economici che ha portato con sè. Gli Usa non erano più una nazione inviolabile nei suoi confine, l’unica che aveva decisoo le sorti di due guerre mondiali senza mai essere stata invesa e attaccata direttamente. Mai fino a quel momento. Ad essere scossa in questo caso è stata anche un’egemonia soprattutto finanziaria. Il dollaro crollava sotto il peso della sua fragilità tornata in auge già da qualche mesevista la bolla della new economy del 2000. Da quell punto in poi si preparavano le sorti per quello che sarebbe stato considerate il più grande esperimento finianziario della storia: il quantitative easing.
Una serie di incredibili circostanze e di fattori deleteri che nel tempo si sarebbero incontrati poi con la bolla immobiliare dei subprime, anche in quel caso diretta conseguenza della crisi del dollaro dovuta anche all’11 settembre.
Eppure adesso il biglietto verde non è più il padrone incontrastato della scena internazionale ormai da una decina d’anni, ben prima dello scoppio della crisi del 2008, che dal dollaro, anche, nasce. Dall’altra parte dell’oceano arriva una nuova moneta le cui potenzialità sono forti già dalla nascita ma nello stesso tempo anche bloccate da una storia tutta particolare: l’euro. A differenza del dollaro infatti, l’euro non ha un substrato unitario proprio perchè viene da un continente fatto di nazioni a se stanti che nei secoli hanno combattutto tra loro. Per questo motive mentre la moneta statunitense nasce su una base nazionale, l’euro è costretto a convivere con realtà economiche differenti.
Cos ache lo porta inevitabilmente a essere la causa di una crisi di squilibrio all’interno del Vecchio Continente. Ma all’alba della sua nascita tutto questo ancora non si sa e tutti concordarono sul fatto che, data la mole e la forza dell’Europa sul mercato mondiale, il dollaro, che fino ad oggi è stato il leader degli scambi internazionali, avrebbe avuto vita breve, se non altro difficile, con l’arrivo di un avversario degno di nota. Purtroppo la storia recente ha dato torto a molti. Ma non è detta l’ultima parola.