Visto l’andamento delle retribuzioni in casa Unicredit, si spera che in molti seguano l’esempio dei tagli agli stipendi d’oro dei manager e inizino una nuova politica di austerity anche per chi comanda. Recentemente gli scandali finanziari soprattutto legati ad investimenti su derivati (Mps fa scuola ma non è la sola) hanno gettato una cattiva luce sul settore bancario, aumentando la diffidenza tra gli istituti e i singoli correntisti. Una diffidenza che è aumentata anche dopo il caso Cipro che ha di fatto creato una frattura nel sistema di salvataggio delle banche sempre più affidato ai capitali dei correntisti e non più agli stati. Forse nella speranza di ricucire i rapporti si sono iniziate una serie di misure (e Unicredit ne è un esempio) per ripristinare l’armonia fra i vertici e la base che, soprattuto negli Usa con il caso di JP Morgan e del suo numero uno Dimon, ha registrato il pericolo di un ammutinamento con la possibile defenestrazione del comandante.
Articoli della stessa categoria:
- Il programma per fatture, il volto nuovo dell’economia
- Invito al Vertice Aziendale Annuale 2023
- Amaar Management Ltd pubblicherà la sua istituzione di pagamento
- L’importanza nel business degli articoli promozionali
- Generali è tra gli assicurativi meno preferiti da Citigroup
- Aprire una società in Bulgaria
- La differenza tra NAV e quotazione di un fondo ETF