Cosa cura l’ipnosi regressiva?

Quando si sente parlare di ipnosi regressiva si tende subito a pensare a scenari fantastici e fantasiosi in cui i pazienti iniziano a parlare di presunte vite precedenti in epoche ben lontane dalla nostra.ipnosi-regressivaTuttavia, questa particolare tecnica ipnotica viene costantemente sfruttata nell’ambito della psicoterapia per riuscire a risanare alcuni problemi di origine psicologica. Spesso, infatti, l’ipnosi regressiva viene utilizzata per curare l’ansia, i disturbi dell’umore e addirittura la depressione: andando a risolvere i conflitti psichici consci o inconsci di un individuo, si risale alla causa che ha dato origine al problema cercando di trovarle una soluzione. Molto spesso i traumi che danno origine a problemi relativi all’umore e in generale alla sfera psichica risalgono ai primi anni di vita: la memoria, quando ancora non è formata, potrebbe non contenere allo stato cosciente ciò che in realtà si rivela essere l’origine del problema. Tramite l’ipnosi regressiva, invece, è possibile guidare il paziente a ritroso nella propria vita risalendo anche agli albori più timidi. Con questa tecnica è possibile andare a curare:
– Dipendenza da fumo;
– Disturbi alimentari;
– Disturbi psicosomatici, come gastrite, dermatite, allergie;
– Disturbi di somatizzazione come disfunzioni elettriche, problemi mestruale e in generale tutti quei disturbi non collegati direttamente a un problema relativo a un organo del corpo.

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L’ipnosi regressiva può non essere indicata per alcuni soggetti: per i bambini, per chi soffre di disturbi cardiovascolari, per chi assume psicofarmaci, per chi soffre di psicosi o per chi ha evidenti tendenze suicide.

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